COMUNICATO STAMPA
AMMIRABILE LUCE
Massimiliano Ferragina
Cappella del Seminario Vescovile - Albano Laziale (Roma)
L’astrazione parlante
Nella nuova cappellina del Seminario Vescovile, oggi integralmente restaurata, luce e colore si caricano di valori mistici. Non è così scontato: l’iconografia cristiana consegnata all’arte è fermamente iconica e ha da sempre mostrato e spiegato i misteri fideistici con la chiarezza smagliante delle immagini figurative.
Il percorso pittorico di Massimiliano Ferragina, l’artista calabrese impegnato nella decorazione ad acrilico a secco delle pareti, si è talora evoluto al contrario, affidando anche all’astrazione la potenza espressiva del messaggio sacro. Ed è così che qui ha voluto trattare il tema eucaristico.
Il visitatore è immerso in un torrente cromatico-luministico emanato dal tabernacolo dietro all’altare. I raggi di luce e colore si espandono con vigorosa velocità in due direzioni. Lungo la parete sinistra la luminosità mantiene l’accensione presbiteriale sui toni del giallo. Le grosse spatolate e pennellate, stese con sapienza e controllo, si inseguono in una progressiva accentuazione di gioia mistica. La parete destra, invece, restituisce alla pittura i suoi valori, e le macchie si alternano sui tre colori primari, anch’essi, tuttavia, carichi di significato sacro: la luce della Grazia, l’azzurro del Battesimo, il rosso del Sacrificio.
Mentre il flusso luminoso di sinistra si espande nello spazio e nel tempo, quello colorato sul muro opposto trova un sicuro approdo figurativo quando incontra il cielo stellato su cui campeggia l’icona della Vergine col suo Bambino. Così che l’astrazione evocatrice, in conclusione del suo viaggio, torni a farsi forma, figura, epifania della pietas cristiana.
È un’operazione coraggiosa, quella che Ferragina porta avanti da qualche anno, giacché la presenza di artisti, e non solo di abili decoratori, nella progettazione degli ambienti e degli arredi sacri è un evento che va salutato gioiosamente. Questo connubio tra spazio e forma figurativa, radice della cultura artistica italiana che ha reso modelli inimitabili le chiese e i luoghi mistici nei secoli, sembrava quasi scomparso, o in gran parte trascurato. Eppure è l’arte che da sempre, nella cultura occidentale, ha saputo dare immagine al mistero, leggibilità al dogma, chiarezza iconografica alla complessità inestricabile della Fede.
Francesca Bottari
PROGETTO " Ammirabile Luce" CAPPELLA SEMINARIO VESCOVILE ALBANO LAZIALE
Cappella del Seminario Vescovile Albano Laziale
Artista Massimiliano Ferragina
Premessa
L’opera ideata e realizzata dall’artista Massimiliano Ferragina per la Cappella del Seminario Vescovile di Albano Laziale, segue il tema portante dell’Eucaristia, tema principalmente simboleggiato dalla Luce e dal Colore. Questi due elementi, nella ricerca di Ferragina, non sono più “tecnico-pratici” ma diventano Simbolo mediatore di significati.
Il colore è steso in modalità irradiante. Dal Tabernacolo luce e colore si irradiano. L’irradiazione d’amore che parte dal cuore di Cristo è la vera luce che consente di cogliere nei suoi precisi contorni il senso dell’istituzione dell’Eucaristia. San Giovanni, quando racconta l’uscita di Giuda dal Cenacolo deciso a tradire Gesù, annota un particolare: «era notte» (Gv 13, 30); un particolare il cui significato oltrepassa la semplice cronologia dell’evento. Sant’Agostino commenta che Giuda stesso era la notte, cioè portava le tenebre entro il cuore. Fuori c’era l’oscurità, ma nel Cenacolo c’era la luce. C’era soprattutto la luce dell’amore di Cristo. Questo sinteticamente l’intenzione primaria che ha accompagnato tutta la progettazione artistica, condurre il fedele a sentirsi irradiato, invaso, rapito dalla Vera Luce, Viva e Vivente che scaturisce dall’Eucarestia.
Le parole del Magistero di Paolo VI e Benedetto XVI che hanno ispirato il progetto.
[…] prima di ogni altra cosa, il dono di una nuova visione. Per questo tutti noi dovremmo essere preoccupati di giungere nuovamente a una fede capace di vedere. Dove questo avviene, anche l’arte trova la sua giusta espressione”. Benedetto XVI udienza mercoledì 26 settembre 2012.
Una funzione essenziale della vera bellezza, infatti, già evidenziata da Platone, consiste nel comunicare all’uomo una salutare “scossa”, che lo fa uscire da se stesso, lo strappa alla rassegnazione, all’accomodamento del quotidiano, lo fa anche soffrire, come un dardo che lo ferisce, ma proprio in questo modo lo “risveglia” aprendogli nuovamente gli occhi del cuore e della mente, mettendogli le ali, sospingendolo verso l’alto. Paolo VI Lettera agli artisti.
Il fondamento biblico del progetto
- Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Sal. 119
- Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. 1Gv1:5
- Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla Sua ammirabile luce. 1Pt 2:9
- Il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell'ombra della morte una luce si è levata». Mt 4:16.
QUI il progetto LUCE NUOVA intervento artistico decoratico parietale per presbiterio, Cappella Aeroporto Fiumicino.
FIUMICINO 2022
Ferragina concepisce il maestoso flusso cromatico sui toni dei colori primari a lui da sempre cari che prende il via in raggi dorati dall’ostensorio bronzeo, si propaga poi in un vasto clipeo di luce accecante, per frammentarsi infine in lunghe macchie irraggianti. Un fiume di colori e luce che intreccia forza espressiva e profondissimo senso mistico: se la luce, infatti, è la Grazia eucaristica, l’azzurro dell’acqua allude al Battesimo e il rosso al Sacrificio.
L’opera è stata realizzata durante il Tempo di Natale, in particolare nei giorni prossimi all’Epifania. Nella liturgia della feria propria di quei giorni si trovava questa preghiera nella Colletta:
«Dio onnipotente,
il Salvatore che è venuto come luce nuova per la redenzione del mondo
sorga per rinnovare sempre i nostri cuori».
È poprio da questa preghiera che l’artista ha trovato ispirazione nelle parole «luce nuova» per scegliere il nome alla sua opera, che riassume con forza i colori e la tecnica in atto.
Un elemento determinante è la Parola di Dio. Nel prologo di Giovanni si legge che «Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv1,18). La contemporaneità di quanto è stato realizzato invita a cogliere la presenza di Dio che «nessuno lo ha mai visto», ma che è in mezzo a noi, senza un’immagine e con tanta luce. L’ispirazione è di percepire e farsi coinvolgere dal mistero di Dio che si fa presene in diversi modi. Il movimento della scala cromatica ci dice il movimento di Dio, la sua azione nella storia, che culmina con il dono del Figlio e che ci rivela il suo volto. Dal Tabernacolo, contornato da un colore bianco brillante, simbolo della purezza e perfezione di Dio, si sprigionano tanti raggi di luce gialla in corrispondenza dell’altare, che è il centro di tutta la Cappella, dove Gesù Cristo è presente con il suo corpo e il suo sangue.
La presenza gloriosa del Cristo incarnato, morto e risorto viene espresso dal colore vivo e forte del giallo, che il prefazio dell’Epifania parla di Lui come «luce del mondo».
Il movimento continua fuori dall’aera dell’altare e raggiunge l’ambone, che in liturgia è detta l’altare della Parola di Dio. Il giallo glorioso della presenza del Padre e del Figlio danno vita e si incontrano con l’umanità, espressa con i colori del rosso e del blu, che viene attraversata dai doni divini della redenzione e della salvezza. Testo della dott.ssa Francesca Bottari
Un murales all'interno della casa di formazione dei padri Camilliani a Roma.
ROMA 2022
Massimiliano Ferragina "Trasfigurazione del Signore" Matera 2020, tecnica mista acrilico olio su tela, cm 100x120.
L'opera è in esposizione permanente presso il Museo Diocesano di Matera #MATA nella Cappella di Costantinopoli (Altobello Persio).
PROGETTO VIA CRUCIS Moniga del Garda Parrocchia San Martino
Una Via Crucis Murales
MONIGA DEL GARDA 2018
l progetto artistico è centrato sul Mistero Pasquale che la liturgia eucaristica ogni giorno celebra. La Via Crucis biblica, volutamente biblica (non devozionale... anche se altrettanto bella e narrativa) prepara il fedele alla partecipazione intima del mistero. Dall'ultima cena alla deposizione dalla croce. Il percorso sul muro quindi vorrebbe condurre il fedele all'altare, dove il mistero si compie, nella liturgia terrena in partecipazione mistica di quella celeste... senza fine. Questo l'insegnamento. Questa la fede. Il tabernacolo, luogo della presenza sacramentale di Cristo vivo, fluttua in un cielo blu giallo e rosso (simboli di infinito-nutrimento-sacrificio) dove i simboli rimandano a Cristo stesso e alla sua Chiesa. In ultimo, non a caso ma voluto, lo sguardo è indotto su Maria. Vergine. Madre di Dio. Figura tenera e mediatrice. Madre di tutte le madri. Figura pulita. Essenziale. Semplice. Attributi mariani fondamentali. Il fedele trova consolazione nel suo abbraccio. In quel volto senza volto ognuno riflette il proprio e spera nel dolce canto della santa madre. Fede, arte, poesia. In sintesi. Presto le immagini e un video esplicativo integrale di tutto il progetto. Grazie amici... siete tanti a camminare affianco a me in questa "via lucis". Grazie.
PROGETTO PP PASSIONISTI "CRUCIS" Mascalucia (CT)
INTESI DEL PROGETTO PITTORICO
MASCALUCIA (CATANIA) 2017
Un percorso sulla Croce e la luce. Dalle croci del Calvario che riflettono le croci quotidiane di tutti noi, alla croce "ancora di salvezza" fino alla croce monogramma di Cristo.
La croce come "colonna ardente di fuoco" che illumina la notte di noi tutti in cammino per le strade della vita.